THE DISASTER ARTIST

("The Disaster Artist" - 2017 - 98 minuti)

 

 

Quello che mi ha colpito in primis di questo "The Disaster Artist" è stato l'estremo senso di realismo dato ad una storia e a dei personaggi che chiamare bizzarri è un eufemismo. Nonostante l'infinita serie di assurdità che si susseguono, neanche per un secondo, smetti di crederci. Merito di tutto questo va a James Franco e al suo seguito che, con grande determinazione (portare al cinema la storia della creazione di "The Room", uno dei film più brutti mai creati, era un bel azzardo) e tanta tanta passione che a volte appare palpabile su schermo, rendono questa pellicola "seria" nella sua totale stramberia.

Aiutati nella scrittura dai veri protagonisti della vicenda, James e suo fratello Dave realizzano un film che non solo diverte ma convince, tratteggiando personaggi che tratteggiano tante sfumature caratteriali, che sfuggono alle classiche caratterizzazioni e innestano nello spettatore una sorta di simpatia senza regole, che tende a non rendere mai sgradevoli neanche le scelte più anticonformiste, creando quindi una forte empatia. Questo perchè Franco (che incarna alla perfezione il suo personaggio, sia fisicamente che vocalmente che nella mimica) vuole far sorridere, ma lo fa con un profondo rispetto, una inaspettata delicatezza e non limitandosi alla superficie della persona.

Non si può certo dire che "Tommy Wiseau" sia una personalità semplice ne che il suo modo di fare sia sempre comprensibile ma la sua ricerca del sogno è commovente, soprattutto quando ti rivedi in lui nella lotta con i mulini a vento, almeno una volta nella vita, in una sorta di uomo al contrario che, privo di talento, insegue il successo.

La forza sta nella sceneggiatura ben scritta, nei convincenti dialoghi, nei perfetti tempi comici, un grande tributo (al limite del maniacale, come dimostrano le comparazioni finali) a quello che è stato definito "il quarto potere dei film brutti".

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