"Jem e le Holograms" ("Jem and the Holograms") - 2015

 

118 minuti (1-1-8-M-I-N-U-T-I-!!!) che possono durare una vita.
Arrivato ai titoli di coda mi torna in mente estenuanti pellicole senza fine, dove ogni minuto dura un'ora (di sofferenza), tipo "Passo a due" o "Alien 2 sulla terra" o, per restare più in tema, ho ripensato a "Fist of the North Star", indimenticabile (in senso negativo) opera tratta dalla saga di Hokuto No Ken. Non pensavo si potesse arrivare a sputtanare in maniera così vergognosa il materiale di partenza, la fonte da cui trai lo scheletro del tuo film, ma direi che qui è stato raggiunto un bel traguardo.
Intendiamoci, "Jem e le Holograms" sarebbe un pessimo film anche partisse da un'idea originale, tanta è la miseria artistica con cui è stato concepito. Purtroppo sembra di ritrovarsi di fronte ad puntata troppo lunga di una di quelle soap per ragazzine che danno nella tv pomeridiana, mancano solo le risate registrate e lo stacchetto musicale fra scena e scena.
Il film di Jon M. Chu (che ha realizzato anche cose degne di nota come il secondo capitolo di G.I. Joe  e di Now You See Me) trasuda imbarazzo dal primo all'ultimo fotogramma, a cominciare dalla costruzione bidimensionale di ogni personaggio, per continuare con accadimenti che distruggono ogni sospensione di incredulità, per finire con retorici e moralistici messaggi che si possono facilmente trovare in qualsiasi numero di Cioè.
A questo vogliamo poi aggiungere il totale stravolgimento della storia di Jem, che invece di essere adattata in chiave più moderna è stata completamente cannibalizzata e, per quanto semplicistica potesse essere la versione originale, banalizzata in maniera anche incoerente?
Nonostante il basso budget, vorrei sapere dove sono stati spesi quei 5 milioni di dollari (e fare un floppone con 5 milioni di spesa è davvero una grande impresa, immagino che neanche i parenti degli attori siano andati a vederlo) viste le scenografie povere, le comparse col contagocce (concerti compresi) e la penuria recitativa generale. Persino Juliette Lewis sembra la parodia di se stessa, in quella lavatrice di personaggi che, oltre a discostarsi tantissimo dalla serie animata da cui è tratta, fagocita frasi senza senso o battute che non fanno ridere. Ad un certo punto, non si sa come, sembra di assistere ad un concerto di Lady Gaga, così, senza un perché. WTF?!?

Non si ha la minima immedesimazione in nessuno dei personaggi, così vuoti, così stereotipati, rimanendo a fissare lo schermo come quando si fissa un muro bianco, visto quanto il film è incapace di inserire un qualsivoglia colpo di scena o momento di attenzione. Ogni cosa è telefonata o dilungata a dismisura e, come detto all'inizio, i minuti sembrano lunghi il doppio, poi il triplo, finchè non vedi l'ora che l'agonia sia finita.

A poco importano quei particolari (fatti pure male) buttati lì a casaccio per cercare l'occhiolino del fan di vecchia data, quando negli anni '80, in un film non certo memorabile come "Howard e il destino del mondo", Beverly e le sue amiche, in 5 minuti, incarnavano Jem e le Holograms molto meglio di questo polpettone insopportabile.
Insomma, un bel film.
Per il vostro peggior nemico.

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