"Guardiani della Galassia - Vol. 2"

("Guardians of the galaxy - Vol. 2") - 2017

 

Guardiani della Galassia Vol.2, un successo annunciato?

Un gruppo di ribelli ad alto budget, con un intreccio semplicissimo ma mai banale e con un capobranco geniale come James Gunn a dirigere questa baracca di gente strana, sempre con la stessa voglia di non prendersi mai troppo sul serio.

Tutto parte con una grandissima scena iniziale di Baby-Groot (incredibilmente mai usato a sproposito, e dire che me lo aspettavo invece), che farà sorridere il pubblico più profano credendolo fan-service ma che invece nasconde una difficoltà tecnica non indifferente. Ed è così che il regista continua la sua storia galattica: irresistibili personaggi cazzari che mascherano la voglia di mantenere sempre alta l’asticella della qualità, scegliendo sempre la ripresa più interessante e sorprendendoci con punti di vista inusuali (ripenso al continuo uso dello zoom nelle scene di lotta, scelta curiosa ma azzeccata per un film di questo tipo). Che Gunn fosse un ottimo regista è ormai cosa assodata, ma fa sempre piacere vedere che non si crogiola sugli allori del successo.

Ottimo quindi dietro la macchina da presa. Mi ha lasciato però non deluso, ma piuttosto un po’ interdetto, la progressione narrativa che ha scelto.

Ho avvertito, nel peso generale del film, una carenza a livello di trama nella prima parte (ma attenzione, NON di dialoghi, sempre ispiratissimi, la noia aleggia lontanissima). La mia sensazione, alla fine del primo tempo, era che non avevo idea di dove il film volesse andare a parare, forse determinata dal fatto che la pellicola prende troppo tardi una direzione chiara. Ho quindi avvertito una mancanza di equilibrio generale che nel primo film era invece perfettamente calibrato.

Ci si diverte, inutile ripeterlo, e pure tanto! La formula “commedia nello spazio” (perché il film questo è, in quanto non presenta mai i tipici elementi della classica fantascienza) continua a funzionare a meraviglia, anche grazie ad un gruppo di attori perfettamente in sintonia e dotati, se possibile, di tempi comici sempre migliori (ma quanto è diventato bravo Bautista?).

 

Dopo un film intero in cui avevamo conosciuto i nostri protagonisti soffermandoci più sulle loro gesta che sulle loro vite, Gunn gestisce adesso quegli stessi personaggi in maniera decisamente diversa ma non per questo meno intelligente, tratteggiando a tutto tondo le loro figure ed andando ad esplorare con coraggio i loro animi. In particolare il rapporto padre-figlio tra Peter ed Ego giganteggia, fra molti simbolismi (bellissimo quello della palla) e la perfetta alchimia fra Pratt e Russel (che continua a dimostrarsi in grande spolvero negli ultimi anni). Drax, Nebula, Yondu e Rocket sono sicuramente i personaggi che hanno guadagnato tantissimo da queste approfondite caratterizzazioni, andando a rubare spesso letteralmente la scena a tutti gli altri.

Un cast ricchissimo, che annovera anche diversi cameo interessanti, tra cui spicca quello di Sly. Che dire? Stallone è Stallone: massiccio come pochi e sprizzante carisma per ogni secondo sullo schermo. Il suo personaggio è una vera sorpresa e apre la scena a moltissimi nuovi sviluppi dell’Universo Marvel, sperando ardentemente di rivederlo presto sullo schermo.

Tutti si divertono, dal cast alla troupe, e questa miscela di buonumore trascende lo schermo e ti colpisce come un destro di Gamora! Perché aldilà degli effetti visivi (sempre splendidi, tranne qualche fondale su Ego in cui c’era un eccesso di CGI troppo invasiva) il film si concentra in una sequela di scene e di trovate talmente fuori di testa (me ne vengono in mente tante meravigliose, su tutte la ricerca della pinna di Baby-Groot, la storia di Hassellhoff di Peter e lo sketch del nastro adesivo sul finale) che sembrano alla continua rincorsa di un’apice che però non arriva mai, non dandoci l’opportunità di stancarci dopo di esso.

Come al solito, ma questa è una conferma, ho adorato tutto il design del film, dalle architetture ai costumi alle astronavi, tutto disegnato in maniera coerente e ragionata, secondo dei canoni ben studiati e sempre appropriati alla scena.

La Soundtrack è come sempre azzeccata, anche se stavolta mi ha convinto meno in quanto mi pareva che incidesse meno sulle scene, che restasse a volte troppo sullo sfondo. Mi è sembrato che stavolta (come mi ha confermato una scena stessa del film) c’è stata una scelta più di testi che di melodia. Colonna sonora comunque molto bella, non preoccupatevi.

Una cosa è sicura: questo secondo volume dei guardiani ha il grande pregio di prendere per mano lo spettatore grazie ai suoi dialoghi irresistibili e ai suoi affascinanti personaggi, riuscendo a creare un mix di divertimento-azione-emozione che non si dimentica.

 

Il grande merito di questa pellicola sta proprio nel suo avere TUTTO all’interno: si ride, si gioca, si cazzeggia, si esplora, si combatte, ci si confronta, ci si commuove. La parte finale è talmente seria ed epica (nota di merito al coraggio di Gunn che ci spiazza con una scelta narrativa “poco Marvel”, mantenendola fino alla fine) che ti chiedi come fosse possibile che fine a 10 minuti prima eri a ridere a crepapelle di qualche stronzata. Stiamo parlando della capacità di prendere un’intera sala per mano e fargli provare quello che vuoi, senza prendersi mai troppo sul serio ma soprattutto senza prendere in giro lo spettatore e permettendosi di essere a volte superficiali, a volte paraculi e a volte pure volgarotti… in un film i cui protagonisti sono un cazzone metà umano, un procione parlante, una strappona frigida verde, un bestione tatuato scemo e un albero che dice solo “io sono Groot“. Se non è gran cinema questo…

 

"Potremo alzare molto i prezzi se salviamo la galassia due volte!" (mitico Roocket XD)

(Questa recensione è stata pubblicata in anteprima su Marvel Cosplay Italia. Link: http://www.marvelcosplayitalia.it/2017/04/29/recensione-guardiani-della-galassia-vol-2/)

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