IL DIAVOLO VESTE PRADA

("The Devil wears Prada" - 2006 - 109 minuti)

 

 

 

"Il diavolo veste Prada", tratto dall'omonimo romanzo di Lauren Weisberger, parte come una commedia brillante per poi trasformarsi, suo malgrado, in una classica commedia leggera all'americana nella parte finale. Il che è un peccato, perché c'è un sacco di potenziale, a incominciare dal ricchissimo cast in cui svetta una Meryl Streep perfetta, che delinea un personaggio insopportabile e sfacciatamente negativo (Miranda Priestly, ispirata alla famosa e realmente esistente Anne Wintour) ma tremendamente affascinante, una figura dispotica nel pubblico e penosa nella sua intimità. Dall'altra parte abbiamo Anne Hathaway che si impegna al massimo ma paga la scrittura del suo personaggio, con un plot-twist finale che butta via tutto il lavoro fatto per cedere all'happy-ending più banale che ci sia.

Ed è sempre una cosa che mi ha fatto arrabbiare tantissimo.

Prendere una storia interessante e originale, raccontata in modo duro ma reale e poi incanalata nella classica forma delle commedie usa e getta. Ruoti il film attorno al concetto del "cambiamento" e "adattamento" attraverso il sacrificio e la determinazione...e poi rovini tutto per chiudere a tarallucci e vino come se niente fosse successo?

Peccato anche per i comprimari, Emily Blunt e Stanley Tucci, entrambi bravissimi.

Peccato per una colonna sonora che ricerca canzoni molto azzeccate.

Peccato per i costumi (ovviamente bellissimi) sfoggiati durante il film.

Peccato per la regia di David Frankel, tutto sommato buona, che riesce a tratteggiare bene l'importanza dell'apparenza e della superficialità del settore moda (dietro cui si nasconde comunque il lavoro di tanti seri e competenti professionisti, la pellicola non manca di ricordarlo).

"Il diavolo veste Prada" rimane un film simpatico e ironico, condito da un montaggio scorrevole e costruito senza troppi fronzoli nonostante l'argomento complesso, che nella parte finale decide di tirare i remi in barca e accalappiare il grande pubblico con la scelta più semplice, ma non quella più intelligente.

 

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