INTERSTELLAR

("Interstellar" - 2014 - 169 minuti)

 

 

Scrivere un film drammatico, mettere in scena una pellicola di fantascienza, rendere visivamente concrete le teorie di fisica quantistica (semplificando concetti piuttosto complicati)  e cercare un significato più ricercato, originale e profondamente umano alla parola "amore". Tutto proposto nella messa in scena di "Interstellar" dai fratelli Nolan.

Uno degli aspetti più particolari di "Interstellar" è il fatto che gli avvenimenti della trama siano usati non solo per raccontare ma anche come veicolo per altri significati, per altri livelli di lettura da comprendere per arrivare ad una visione più ampia. La trama principale c'è e funziona, ma nessuno degli accadimenti è spiegato veramente fino in fondo, che sia la situazione di una terra alla fine dei suoi giorni, equazioni in grado di sovvertire le leggi fisiche o enormi stazioni per il viaggio interstellare.

Visivamente maestoso (grazie alla meravigliosa fotografia di Hoyte Van Hoytema e agli ottimi effetti speciali), montato con grande maestria dal veterano Lee Smith, girato da un Christopher Nolan in stato di grazia, accompagnato da una colonna sonora di Hans Zimmer da ricordare negli annali. Non si finirebbe mai di elencare i grandissimi pregi di questo film che racconta ma che soprattutto "significa", trovando dovunque analogie e metafore per cercare di spiegare concetti complessi o semplici verità.

Una pellicola che può piacere a molti ma non a tutti, che richiede un pubblico attento e aperto, che può essere complicata da seguire in alcune parti e fin troppo smielata in altre, ma che mantiene una sua coerenza di intenti dall'inizio alla fine.

"Interstellar" è estremamente intelligente, da alunno primo della classe con merito, che non si vergogna a ostentarlo. La visione del film "continua" anche dopo i titoli di coda, riuscendo a stimolare discussioni su tanti aspetti, dal più superficiale al più intimo. Un ulteriore pregio non da poco.

La cosa più difficile, infatti, è capire che "Interstellar" va compreso con il cervello e seguito con il cuore.

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