KING ARTHUR - IL POTERE DELLA SPADA

("King Arthur: Legend of the sword" - 2017 - 126 minuti)

 

 

Un film che inizia con Camelot attaccata da giganteschi elefanti corazzati, sul cui dorso alloggiano piramidi di legno da cui maghi incazzati sparano palle di fuoco come se non ci fosse un domani, con sottofondo di musica celtica rockeggiante a tutto volume.

Che cosa sto guardando? La versione fantasy tosta tosta di Guy Ritchie della classica leggenda di Artù.

"King Arthur - il potere della spada" è praticamente un origin-story, con un insieme di montaggi frenetici a livello temporale, personaggi molto curati e dinamiche fatte di ribaltamenti e colpi di scena, il tutto presentato nella maniera più ignorante possibile.

Il primo tempo è quanto di meglio mi potessi aspettare, il tutto in pieno Ritchie-style: frenetico e accattivante (favoloso il recap dell'infanzia di Artù), tutto sottolineato da una colonna sonora splendida. I personaggi non sono dissimili dai vari farabutti a cui siamo abituati nelle vecchie gangster-story stile Snatch; i mitici "Franky 4 dita", "il Turco" "Pallottola al dente Tony" sono sostituiti dai vari "Jack l'occhio", "Grasso d'oca Will", "Mangiagalli" ma il bel risultato non cambia (anche per il fatto di aver ancora una volta azzeccato delle facce che ti si imprimono subito in mente). Charlie Hunnam proprone un Artù scazzoso e ignorante che gli calza a pennello, mentre Jude Law si conferma ancora una volta una sicurezza nei ruoli da cattivo. Storia che galoppa veloce, belle invenzioni visive, design pazzo ma coerente alla storia raccontata. Tutta la prima parte si conferma ottima. I problemi arrivano nel secondo tempo, quando il ritmo cala un po' e la storia diventa più hollywoodiana e meno personale, come se il film si fosse improvvisamente ricordato di dover piacere al grande pubblico e non solo ai fan del regista. Aumentano gli effetti speciali, diminuiscono le battute a effetto e ci si incasella in un tragitto piuttosto prevedibile, che in qualche modo riporta lo spettatore con i piedi per terra. C'è giusto il tempo di assaporare una scena finale stuzzicante, che lascia presagire grandi cose per il futuro, che purtroppo non vedremo mai realizzate perché il progetto non ha avuto successo. Una vera occasione mancata, ma anche una rivisitazione molto originale di un classico.

Commenti: 0