AVATAR: LA VIA DELL'ACQUA

("Avatar: the way of Water" - 2022 - 192 minuti)

 

 

Il mondo di Pandora torna dopo 13 anni e lo fa nel migliore dei modi, con un James Cameron che, per l’ennesima volta e senza l'effetto novità del predecessore, dimostra a tutti chi è il “Re del Mondo”.

Affermare che “Avatar: la Via dell’Acqua” è un semplice film sarebbe estremamente riduttivo. Grazie anche alla splendida qualità dell’IMAX 3D, qui si parla di un’esperienza cinematografica senza precedenti. Stavolta anche la trama risulta più intrigante e sfaccettata nella sua comunque semplicità, con l’inserimento di diversi sottotesti (alcuni non chiusi completamente, in virtù dei sequel) che rendono molto più stratificati gli usi e costumi di Pandora, grazie anche all'ampliamento del mondo mostrato. Il concetto familiare, centro del film, è abbondantemente affrontato attraverso la vasta fauna caratteriale della famiglia Sully e dei personaggi che la circondano, buoni e cattivi. Ogni elemento della narrazione (sia esso umano, Na'vi o animale) ha una sua precisa tipologia di vita e il senso di empatia è decisamente aumentato rispetto al passato. Il rapporto viscerale fra i Na'vi e il loro ecosistema acquista un significato ancora più profondo, rendendo affascinante un concetto, a volte decisamente urlato in alcune scene, che ti conquista nella fortissima emozione dei gesti più che delle parole. La storia si prende tutto il tempo che serve senza essere ridondante ma, al contrario, aiuta ad immergersi (letteralmente) in un ecosistema vivo e pulsante. Il film è lungo ma non annoia mai, ha un ottimo ritmo (lievemente in calo nella parte centrale) e dosa bene i dialoghi e l'azione. Mi ha particolarmente colpito il pressante senso di pericolo che si avverte su ogni personaggio, che sfocia in un’epica che solo pochi registi al mondo possano ancora offrirti. Le scene d’azione sono drammatiche, studiate e sapientemente dirette. Non solo non perdiamo niente per strada, come spesso accade a causa di montaggi frenetici, ma godiamo di ogni singola inquadratura.

Simon Franglen crea una colonna sonora perfetta, dimostrandosi un ottimo sostituto del compianto James Horner. Ascoltiamo temi familiari e nuove melodie, con grande cura per la sua caratterizzazione tribale.

L’impatto visivo è talmente potente che, ad un certo punto, il cervello smette di considerare gli effetti speciali e accetta quello che vede come realtà. Non sono più prodotti dell’animazione ma attori alieni che recitano per te, anche grazie ad una performance-capture che segue perfettamente la mimica degli attori, anche sott'acqua. Un traguardo che credevo non potesse mai essere raggiunto.

James Cameron ci regala un’altra esperienza che non ha eguali, ricordandoci ancora una volta cosa voglia dire fare Cinema con la “C” maiuscola. Quello vero, quello vivo, quello magico, quello sognante, quello viscerale, quello che ti fa strabuzzare gli occhi, battere il cuore e sentire dentro di te la Via dell’Acqua.

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