ANT-MAN AND THE WASP: QUANTUMANIA

("Ant-Man and the Wasp: Quantumania" - 2023 - 125 minuti)

 

Bastano la simpatia di Paul Rudd, la bellezza di Michelle Pfeiffer, il carisma di Jonathan Majors e il marchio Marvel Studios per salvare questo film?

Risposta: no.

Il terzo film di Ant-Man continua purtroppo la deriva verso il basso che ha preso tutto l'Universo Cinematografico Marvel da EndGame in poi (e personalmente ci metto anche quest'ultimo dentro, vera e propria prima delusione).

"Ant-Man e the Wasp: Quantumania" parte da una base solida e riesce a sprecare, nella maniera più banale e fiacca possibile, ogni spunto minimamente interessante, dal classico cammino di un personaggio, alle motivazioni del villain (un Kang che, per quanto visto, per ora non lega neanche le scarpe a Thanos come senso di minaccia) fino ad arrivare alle cose più essenziali come un canovaccio che non sia visto e stravisto. Ogni cosa accade "perché si", ogni colpo di scena è telefonato, ogni problema risolto in due minuti, ogni approfondimento svanito in una battutina. Non si ride, non si piange, non ci si appassiona, c'è pure tempo per un ret-con WTF? su Janet, tanto per dare un motivo all'esistenza del film. La scrittura di questo film rasenta una mancanza di impegno che mi lascia senza parole, che tende a raccontare tanto ma a far vedere poco. Stavolta non si tenta neanche di coprire tutto con la CGI perché anche questa risulta artificiosa e approssimativa con risultati imbarazzanti come quello di MODOK (come se già uscire dopo Avatar 2 non fosse stato già come sparare sulla Croce Rossa).
E' un film veramente orrendo? No, ma è forse peggio da un certo punto di vista: è inutile, dimenticabile e si allinea a tutti i suoi colleghi della fase 4 che niente hanno lasciato dopo la visione, immensi e costosi balocchi frutto di un'unione approssimativa di scenette che poco si legano fra loro a formare una storia degna di questo nome.
Una pellicola che inizia con Cassie Lang (insopportabile, come quasi tutte le ragazzine superhero che stanno continuando a proporci senza un minimo di costruzione) messa in galera contro gli sbirri cattivi ACAB e che finisce con Michael Douglas che esalta il socialismo delle formiche, MA DI CHE DIAVOLO STIAMO PARLANDO?!?

"Ant-Man e the Wasp: Quantumania" non solo non regge il confronto con i precedenti film su Scott Lang (il primo in particolare) ma ti crea nella mente quel pensiero sempre più insistente: "Marvel, non sarebbe l'ora di farla finita se non si ha più niente da dire?"

P.S. Perché c'è Wasp nel titolo quando non è nemmeno la co-protagonista principale? Ah già, la Disney...

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