"Need for Speed" ("Need for Speed") - 2014

 

Da dove si può iniziare a recensire un film come "Need for Speed"?

Uno pensa "sono un fan della serie di Fast and Furious", oppure "Ehi, vediamo com'è il primo film da protagonista per Aaron Paul" o semplicemente si è appassionati di bolidi e abbiamo voglia di vedere qualche bella carrozzeria…beh, forse qualche bella macchina si vede (poco e male) ma sicuramente siamo lontani dal vedere il Paul di Breaking Bad (non per colpa sua, va detto, con quelle battute neanche Pacino ne sarebbe uscito bene) e meglio non fare paragoni con i film di Toretto che sembrano Kubrick al confronto.

Poco importa se è un film tratto da un videogioco di corse, "Need for Speed" è spazzatura, veramente. Una storia che fa acqua da tutte le parti, personaggi senza un minimo di spessore, dialoghi imbarazzanti, un ironia che continuamente non riesce risultando alla lunga insopportabile. L' unico accenno di realismo è dato dalla coraggiosa scelta di girare con macchine reali senza CGI (forse più, col senno di poi, un capriccio del regista appassionato di auto), perché se lo andiamo a cercare nella storia, la sospensione dell'incredulità che si deve ad un film del genere è buttata ai maiali dopo 10 minuti.

 

Le corse in macchina, che dovrebbero essere il pezzo forte del film, sono girate in maniera confusionaria e risultano, apparte qualche momento di eccezione, noiose e stereotipate. Le macchine (alcune veramente splendide) sono inquadrate col contagocce e invece di metterle al centro dell'attenzione il mediocre regista Scott Waugh insiste su primissimi piani degli attori, per catturare l'attenzione su chissà quali emozioni (che non ci sono).

 

I comprimari amici del protagonista, che dovrebbero essere l'elemento divertente, sono una delle cose più insopportabili mai viste e sentite. Sorrisini ad oltranza, battute senza senso, sboronate senza il minimo accenno di simpatia, non si salva niente.

Dominic Cooper (volto noto per essere la versione giovane del padre di Tony Stark nell'Universo Cinematografico Marvel), che veste i panni del "cattivo", sembra spaesato e non riesce a dare una benché minima connotazione caratteriale al suo personaggio così come non mi capacito del perché il personaggio di Dakota Johnson (si, quella dell'imbarazzante "50 sfumature di grigio") esista sullo schermo.

Voglio poi stendere un velo pietoso per Micheal Keaton, chiuso in un minuscolo set per un paio di giorni a recitare tutta la sua patetica e assurda parte per pagare chissà quale mutuo (e quell'anno ha fatto "Birdman", cioè, rendiamoci conto).

Il problema principale è assolutamente da imputare alla pessima sceneggiatura di George Gatins, assolutamente insufficiente in ogni sua componente. Nonostante un buon ritmo, la pellicola risente di una scrittura veramente mediocre, condita da dialoghi deliranti, colpi di scena telefonati e azioni assolutamente nonsense. Per quanto uno cerchi, anche con le più basse aspettative, di godersi il film, la voglia di scimmiottare un qualunque Fast ad Furious senza averne i mezzi o le qualità risulta davvero deprimente e solo il ridicolo involontario di alcune scene riesce a strappare un piccolo sorriso.

Insomma, non basta qualche bella auto sullo schermo per fare un film almeno decente.

 

Ovviamente se, per chi sta leggendo, in America è la cosa più normale del mondo per un paziente chiedere un portatile ad un'infermiera…allora aspetta, cancella tutto, potrebbe essere il film giusto per te.

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