AVATAR

("Avatar" - 2009 - 162 minuti)

 

 

Puoi vedere "Avatar" come se fosse un kolossal d'azione, con un classico canovaccio per farsi amare da bambini e adulti.

Puoi vedere "Avatar" come un punto di arrivo per gli effetti speciali, mai a questa altezza anche negli anni successivi, un ennesimo step tecnico del cinema.

Puoi vedere "Avatar" come un'esperienza immersiva nel 3D (mai come aggiunta al film, ma al servizio del film), una vera gioia per gli occhi e un modo di essere spettatori che in certi modi ti stupisce e ti rimane dentro.

Puoi vedere "Avatar" come l'ennesimo film diretto in maniera maniacale da James Cameron, regista che non sbaglia mai, uno degli ultimi Grandi rimasti a zero compromessi, padrone della telecamera in ogni momento.

Basterebbe questo per rendere la pellicola un classico senza tempo e determinare senza mezzi termini la sua importanza nel cinema mondiale. "Avatar", d'altronde, non è esente da critiche e mai lo sarà, colpevole di aver scelto una storia "troppo facile" per presentare il mondo di Pandora. Cameron, conscio di avere sulle spalle il destino di tutta la produzione (perché SI, non tutti lo sanno ma se Avatar avesse floppato la Fox si sarebbe trovata sull'orlo del fallimento) gioca sul sicuro, come aveva fatto con "Titanic", tessendo una rete globale nel primo atto, assicurandosi il massimo range possibile di pubblico nel secondo e giocandosela in libertà solo nel terzo atto, dove le sue capacità di intrattenitore esplodono, regalandoci una gioia per occhi e orecchie e una narrazione che finalmente colpisce duro, ma forse troppo tardi. Ad accompagnare le bellissime inquadrature ci pensa la bellissima colonna sonora del compianto James Horner, fedele compagno del regista, e gli strabilianti effetti speciali, frutto di un'unione dalla qualità mai più raggiunta, fra Weta, Industrial Light & Magic e lo studio di Stan Winston.
James Cameron ricorda allo spettatore che il cinema vive di sogni e respira magia. Il mondo di Pandora, curato fin nei minimi dettagli, respira attorno a noi, stupefatti visitatori di questa fauna fantastica. Un mondo che è metafora del nostro, con un importante e forte messaggio ambientalista e anti-imperialista, frutto di un preciso messaggio di critica sociale presente su più livelli. Purtroppo, talvolta queste "frecciate" sono talmente lineari che rendono i riferimenti fin troppo stereotipati.

"Avatar" al netto di avere un fianco fin troppo esposto a critiche banali e superficiali, resta e resterà sempre una grandissima esperienza cinematografica che, piaccia o no, ha cambiato questo mestiere dal punto di vista tecnico ed è diventata punto di riferimento per ogni operazione visiva in futuro. Vi sembra poco?

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