CREED - NATO PER COMBATTERE

("Creed" - 2015 - 133 minuti)

 

 

Ryan Coogler, coraggioso come un leone, si butta anima e corpo in questo progetto contro la diffidenza di tutti, facendo nascere un film che non solo rende onore a tutto ciò che è stato, ma al tempo stesso getta le basi per l'inizio di una nuova saga. "Creed" presenta un nuovo protagonista, Adonis Creed, perfettamente interpretato dal giovane Michael B. Jordan, alle prese con un' ombra pesante come un macigno, eredità virtuale lasciata da un padre che sembra più vicino da morto che da vivo. Una storia dura fatta di rancori, fallimenti, sacrifici e crescita interiore. Il film riesce a crearsi una sua identità personale (Adonis è molto diverso da Balboa sotto molto aspetti: origini, carattere, motivazioni), staccandosi in modo netto dalla saga dello Stallone Italiano. Ma il nostro eroe invecchiato è sempre lì, interpretato con una sincerità straordinaria da uno Stallone che, ancora una volta, rinasce dalle ceneri reinventando se stesso. Troviamo quindi il nostro amato Balboa ormai anziano, un uomo che si è lasciato alle spalle tutto, conscio di aver vissuto la sua vita come meglio poteva, in attesa di una fine che lo ricongiungerà ai suoi cari ormai andati. Una fine che non arriva perché Adonis lo riporta nella mischia, diventando per lui un nuovo motivo per andare avanti, per non mollare.

Stallone e Jordan sono una coppia che funziona fin da subito, senza mai pestarsi i piedi. Diversi ma bilanciati, riescono a formare quella famiglia in cui ci identifichiamo e formano il cuore pulsante di questa produzione, coadiuvati da una bellissima Tessa Thompson che fornisce quel giusto tocco di dolcezza al cameratismo dei due uomini. I dialoghi sono talmente naturali da sembrare improvvisazione, la regia del talentuoso Coogler è perfetta, elegante, dinamica e sempre al servizio della storia anche nei suoi tecnicismi (i piani sequenza sono splendidi ed egregiamente contestualizzati). La colonna sonora di Ludwig Goransson riprende alcuni ritmi dal classico ma per il resto crea nuovi temi di impatto (anche se non raggiungono mai la magia delle musiche di Conti), con una sorpresa sul finale veramente ben giocata.

"Creed" piacerà ai fan di vecchia data così come ai nuovi, piacerà a chi ama il cinema e allo spettatore saltuario, piacerà a chi apprezza le belle storie rappresentate con passione sullo schermo. Nonostante il film decida di rinunciare a qualche momento epico, restando ancorato ad una dimensione più realistica, non risulta mai banale, suscitando lacrime e sorrisi.

Adonis prende l'eredità di Rocky, l'eroe tragico, con sentito affetto e profondo rispetto, ritagliandosi un suo meritato spazio nella storia del pugilato cinematografico.

Fa bene al cuore sapere che se quelli della mia generazione potevano dire "Io sono Balboa", le nuove generazioni potranno dire, con la stessa fierezza, "Io sono Creed".

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