"Fast and Furious 8"

("The Fate of the Furious") - 2017

 

Ero un fan che non voleva questo ottavo capitolo. Sapevo che ci sarebbe stato (chi è così pazzo da lasciare un franchise da centinaia di milioni nel momento del suo massimo splendore? Non diventiamo ingenui e stupidi), ma ho sempre pensato che il settimo aveva una conclusione talmente bella che tutto quello che sarebbe uscito dopo sarebbe stato superfluo. Ero pronto quindi a fingere che la nuova trilogia in arrivo (capitoli 8, 9 e 10 già tutti predisposti fino al 2021) non fosse mai esistita, lasciando che con la dipartita di Paul si chiudesse la storia di Toretto e Co.

Mi sbagliavo.

Madonna come mi sbagliavo.

Già dai primi trailer la mia convinzione cominciava a traballare, stuzzicato da quella gnocca stratosferica della Theron come nuova cattiva, da quell' Evil-Toretto nato dal nulla, dal bastardissimo Deckard Show inserito a forza nella squadra e soprattutto dalle incredibili sequenze con le auto che, ancora una volta, sembravano cercare un gradino più alto nella scala della spettacolarizzazione. Più passava il tempo, più vedevo roba, più ero interessato a dargli una possibilità, fino a che la scimmia sulla spalla se ne fregava dei miei dubbi e mi portava in braccio verso la sala.

Niente da dire, la famiglia di Toretto non sbaglia un colpo: due ore e venti che volano (cosa rara al giorno d'oggi per un film d'azione) in un film che non solo non fa rimpiangere il fatto che la saga non si sia conclusa, ma che invoglia a vedere come proseguirà. Tamarro, adrenalinico, divertentissimo, capace persino di qualche momento serio che funziona. Un cast ormai diventato ricchissimo, con le dipartite (Walker, Brewster, Kang, Gadot) rimpiazzate in maniera egregia dai nuovi arrivati (Emmanuel, Eastwood e un Kurt Russell in grande spolvero), che mette insieme due accoppiate favolose: un Toretto inedito (si sa che Vin arriva fino ad un certo punto con la recitazione ma funziona) e una glaciale e bellissima Charlize Theron (che, insieme alla Jolie di "Fuori in 60 secondi" ci insegna che una parrucca rasta bionda fa diventare una donna più figa del 120%) e soprattutto un mix incredibile creato dagli ingredienti Statham+TheRock che potrebbero reggere il film da soli grazie al loro carisma fuori scala.

Il film si posa su una trama semplice ma funzionale, con pochi colpi di scena ma grossi grossi e alcuni elementi (fra cui il motivo del tradimento di Toretto) che potevano essere giocati con più calma e in maniera più intelligente ma si sà, questa saga non è un pranzo di gala, è un buffet alla sagra dei camionisti!

Avevo dei dubbi sulla regia di Gray, che invece si è dimostrato all'altezza della situazione (ma senza la classe di Wan o Lin) concentrandosi sulla costruzione di scene pazzesche (impressionante il fiume di auto a New York e la scena finale con il sottomarino) e coreografie che rendono giustizia alle doti degli attori (tutte le scene in prigione di Shaw e Hobbs bastano a raccontare i loro personaggi in maniera egregia, come si faceva una volta). Ovviamente tanti tanti tanti complimenti agli stuntmen, che ancora una volta con il loro coraggio rendono queste sequenze 100 volte migliori di un effetto in CGI (un particolare che questi film hanno capito più che bene).

Che dire ancora? Un film quasi di supereroi, certo, ma perfettamente coerente con sé stesso in questo, dal primo all'ultimo minuto, ecco perché ad ogni scena non viene da dire "che stronzata" ma piuttosto "che figata".

Perchè il mondo di "Fast & Furious" è questo, prendere o lasciare.

O ci entri e accetti le sue regole, o ne esci e ti perdi alcuni dei più bei film d'azione degli ultimi anni.

A voi la scelta. Io intanto ho deciso di restare e di applaudire.

 

La citazione è "qualsiasi cosa che dice, fa o coinvolga Roman", favoloso per tutto il film XD

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