GLASS ONION - KNIVES OUT

("Glass Onion: A Knives Out Mystery" - 2022 - 140 minuti)

 

 

"Glass Onion" è come lo descrive il suo titolo: un film fatto a strati, in cui ogni livello nasconde un colpo di scena che cambia il punto di prospettiva della storia.

Il regista Rian Johnson si dimostra ancora una volta a suo agio con il genere, dosando sapientemente con la sua telecamera i tempi e gli spazi, raccogliendo l'attenzione dello spettatore per ogni minuto della durata e sovvertendo le regole del classico giallo con una spruzzata di intelligente e satirica modernità.

Il detective Benoit Blanc, novello Hercule Poirot, interpretato in modo splendido da un Daniel Craig assolutamente a suo agio (e che mi aveva fregato per incoerenza, infastidendomi non poco, nella prima mezz'ora) si muove ancora una volta tra misteri, cose non dette, personaggi bizzarri (che bello ritrovare Norton con la voglia di recitare), enigmi da risolvere, falsi indizi e una curiosa sfilza di camei più o meno importanti (e più o meno necessari), che denotano come questa "saga" sia ormai diventata importante.

"Glass Onion" è una pellicola che funziona molto di più a freddo, dopo un attento ragionamento sui messaggi nascosti, sulle metafore, sulle motivazioni dietro all'apparenza della messa in scena. Johnson si diverte a mostrare allo spettatore il suo pensiero dietro alle azioni e alle caratterizzazioni, giocandosi con classe le carte a sua disposizione. Tutto quello che appare sullo schermo (grazie anche alle bellissime scenografie degli interni) racconta qualcosa con squisita raffinatezza, anche se non riesce ad essere pienamente riuscito come il primo capitolo, che però vantava un cast di maggior spessore.

L'unica cosa che mi ha un po' stranito è stato l'atto finale, forse troppo sopra le righe soprattutto dal punto di vista visivo, ostentando troppo una spettacolarizzazione non necessaria. Detto questo, Rian Johnson ci regala un film molto piacevole, che scorre via velocissimo nonostante la lunghezze, da vedere e rivedere per cogliere ogni finezza.

"Glass Onion" dipinge un affresco intrigante di fronte allo spettatore e, restando in tema di quadri, come la più volte citata Gioconda, ti segue con lo sguardo mostrando ogni volta un'espressione diversa.

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