"Point Break" ("Point Break") - 2015

 

Nessuno si aspettava un film all'altezza del cult di Kathryn Bigelow datato 1991, ma guardando questo remake di "Point Break" del 2015 viene da chiedersi se il regista Ericson Core abbia anche solo mai visto l'originale. Apparte i nomi dei protagonisti, questo film non ha niente a che vedere con la pellicola da cui dovrebbe trarre ispirazione.

Partiamo dal fatto che di questo remake nessuno sentiva il bisogno. "Point Break" è un film invecchiato benissimo, figlio della sua epoca certo, ma diventato un classico poliziesco-action di grande impatto soprattuto grazie al grande carisma dei personaggi e ad una filosofia della libertà tanto semplice quanto convincente, fatta di sguardi, di battute secche e di una grande alchimia fra i protagonisti.

Tutto questo è diventato non più un poliziesco (perchè questo era l'originale) ma un banale action-movie sugli sport estremi, con una trama risibile che fa da collante fra un "estremo" e l'altro, condita da dialoghi imbarazzanti. Trama che va e viene per giunta, con una storia al servizio delle scene e non viceversa. Ancora con la mente alle vecchie citazioni qui non solo non troviamo una frase da ricordare ma anzi, ogni volta che i protagonisti aprono bocca c'è un senso di fastidio verso le banalità new-age di una ovvietà disarmante che pronunciano, senza dare un minimo senso di credibilità.

 

Affidare 105 milioni di dollari di budget ad una sceneggiatura tanto povera sembra davvero una follia e poco mi sorprende il flop dell'operazione. I produttori dichiararono di aver voluto prendere i temi del film originale adattandoli alla contemporaneità, per un film più socialmente impegnato. Risultato pessimo a mio parere, con i pericolosi ma affascinanti ideali di libertà e adrenalina trasformati in noiosi e supponenti moralismi da eco-terroristi ipocriti.

Certo, dal punto di vista visivo dare la regia ad un direttore della fotografia è stata una mossa furba. Le scene dedicate agli sport estremi sono molto ben fatte, realizzate con molti stunt e poca CGI (forte dell'esperienza con la serie di Fast and Furious), rendendo quanto più realismo possibile.  

Anche diverse ambientazioni sono decisamente suggestive, regalando scorci pregevoli durante l'azione. Da notare poi come nei titoli di coda gli stunt-man siano perlomeno il triplo del cast effettivo.

A proposito del cast, i protagonisti Luke Bracey e Edgar Ramirez hanno ovviamente solo un decimo (forse) del carisma di Keanu Reeves e Patrick Swayze, ma il vero problema è che i loro personaggi sono stati snaturati completamente, rendendoli bidimensionali e frutto di una costruzione incoerente e superficiale.

La cosa peggiore è che mancano totalmente di ironia. Tutti si prendono tremendamente sul serio e la cosa, a volte, porta al ridicolo involontario, specie quando entra in scena la già citata filosofia spicciola tra ambientalismo ed equilibrio sociale.

Un remake concepito male, continuato peggio, finito presto nel dimenticatoio.

 

Rimettete pure nel lettore il Point Break del '91.

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