SMILE

("Smile" - 2022 - 115 minuti)

 

 

 

Tante belle e interessanti premesse che alla resa dei conti scadono in un nulla di fatto.

Questa frase potrebbe riassumere benissimo tutto quello che "Smile" ha lasciato al cinema horror. Anticipato da una campagna pubblicitaria decisamente efficace e originale e da un trailer di sicuro impatto, questo film a basso budget sembrava porsi come una ventata di aria fresca in un mercato che spesso riconosce e premia le idee intelligenti.

Alla fine ci troviamo di fronte ad un discreto horror, che gioca più con le atmosfere che con gli spaventi (i jumpscare ci sono, ma ben dosati in mezzo a scene decisamente d'effetto), che cerca di raccontare una storia e porre una serie di regole che pian piano svelato l'architettura narrativa, costrutto di tutta l'opera.

Peccato che alla fine dei giochi, quando era il momento di tirare fuori il vero salto di qualità,  tutta la pellicola si risolve in maniera banale, svogliata, anche parzialmente incoerente.

Sembra che il regista e sceneggiatore Parker Finn (che a volte si lascia andare a virtuosismi di camera assolutamente non necessari) abbia saputo mettere in piedi un film creativo ed ispirato, senza però riuscire a tirare le fila di quella sua stessa creazione. Il film suggerisce, sviluppa, porta lo spettatore a fare ipotesi, a crearsi domande, a mettere insieme i tasselli di un puzzle che portano alla conclusione più ovvia. Non si è riusciti a valorizzare il buon lavoro del cast, soprattutto della protagonista Sosie Bacon che trasmette bene il senso di preoccupazione, angoscia e infine disperazione che la maledizione del sorriso porta nella vita delle ignare vittime.

Purtroppo, al momento dei titoli finali, non si può fare a meno di sentirsi addosso quel senso di già visto, quella convenzionalità che non ti aspettavi, quel pensiero di occasione mancata in un prodotto sicuramente suggestivo ma che meritava una risoluzione di qualità per distinguersi dalla massa.

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