THE NUN II - LA VOCAZIONE DEL MALE

("The Nun II" - 2023 - 109 minuti)

 

 

 

"The Nun II" rappresenta un piccolo passo avanti rispetto al suo predecessore, ma un risultato globale che non lo porta ad eccellere in nessuna delle sue componenti. Il regista Michael Chaves migliora nella costruzione della tensione e tratta con maggior cura dei particolari i momenti di puro horror, giocando con la tensione ma senza rinunciare al facile jumpscare. Certo, lo aiuta una gran bella fotografia che illumina molto bene gli scenari notturni, regalandoci scorci di discreta fattura e giochi di luce interessanti, ma spesso mi ha dato l'idea di non vedere l'ora di arrivare al dunque, perdendosi un po' quando si cerca di affrettare troppo l'effetto speciale.

La malefica Nun/Valak, ormai personaggio a cui i fan della saga si sono affezionati, funziona sempre benissimo, risultando un villain temibile e ben costruito, anche quando rinuncia ad una facile vittoria per mettere in scena giochi di prestigio piuttosto gratuiti, emozionanti per il pubblico ma futili per la trama. Quest'ultima funziona senza infamia e senza lode, con uno svolgimento classico che regala poche sorprese ma che, nel finale, preme sull'acceleratore snocciolando alcuni importanti dettagli per il futuro del franchise. L'inserimento della leggenda di Santa Lucia è molto ingegnoso, ma meritava un maggior approfondimento, così come tutto quello che riguarda le motivazioni dei personaggi.
La protagonista Suor Irene è ancora una volta interpretata dalla brava Taissa Farmiga, che ormai va a braccetto con l'horror e che riesce a restare credibile anche quando il suo personaggio esce sopra le righe con qualche forzatura, specie nel terzo atto quando improvvisamente l'action e la CGI la fanno da padrone (sarebbe stato più interessante scavare maggiormente nelle sue relazioni piuttosto che nei suoi "poteri").

Alla fine "The Nun II" è uno spin-off che merita la visione. La pellicola non annoia mai, anche grazie ad una giusta durata, intrattiene piuttosto bene e, se si perdona qualche superficialità di sceneggiatura, dona qualche sano spavento, portando avanti la mitologia del Conjouringverse ma evitando di raccontare ancora l'atto finale della nostra suora demoniaca.

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