IN CERCA DI AMY

("Chasing Amy" - 1997 - 111 minuti)

 

Kevin Smith, al suo terzo film (dopo "Clerks" e "Generazione X"), lascia da parte la battuta semplice e caciarona e si diletta in quello che, per me, resterà il suo lavoro più riuscito di sempre: "In cerca di Amy". Una storia d'amore fuori dai canoni che, per i tanti elementi presenti nello script, anticipava di diversi anni tematiche sessuali all'epoca ancora tabù negli anni '90. Non solo, la pellicola offre tanti spunti di riflessione profondi su le pulsioni sessuali, l'orgoglio di genere e di razza, sui divieti e i pregiudizi sociali, sull'accettazione del passato e delle proprie paure.

Il tema di fondo puoi riconoscerlo ovunque. "In cerca di Amy" è nell'affresco di un amore forse impossibile, è nel viso irresistibile di una Joey Lauren Adams che recita a cuore aperto ogni minuto, è nei dialoghi schietti e sinceri fra Ben Affleck e Jason Lee, è nei momenti di comprensione e di incomprensione fra amici e amanti, è nelle esperienze di una vita che, per quanto vogliamo, non sarà mai completamente nostra, è nello splendido monologo di Silent Bob in cui l'abbandono passa da presa di coscienza a cupo rimpianto.

Il film è una montagna russa di sentimenti: parte come una spassosa commedia, continua come una bellissima storia d'amore e finisce come un amaro dramma. Al centro della vicenda una sequela di personaggi ben diretti, tutti in qualche modo vittima dei propri stereotipi, tutti vessati da un velo di malinconia che finisce per attanagliare anche lo spettatore. Ne esce fuori il lavoro più completo e ispirato del regista, che prende spunto dalle sue storie personali per pennellare un affresco generazionale di cruda realtà, in cui anche l'umorismo più becero nasconde un rammarico di fondo. Non ci sono scelte giuste o sbagliate, il brillante canovaccio non segue quasi mai il volere del pubblico ma resta fedele alla sua incoerenza, alla sua voglia di rappresentare il vero, in un mondo disilluso e dominato dalle emozioni, in cui le decisioni critiche poche volte si rivelano giuste.
Una pellicola che tanti sentiranno propria affezionandosi alla sua poetica di fondo, a tratti illuminante, consci del fatto che ogni comune rimpianto può far trovare chiunque di noi "in cerca di Amy".

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