EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE

("Everything Everywhere all at once" - 2023 - 140 minuti)

 

"Everithing Everywhere All at once" è una pellicola che si ama o si odia. Un film profondamente divisivo, soprattutto quando ci si trova a doverne analizzare pregi e difetti. Senza perdere tempo ad analizzare al trama (mai come in questo caso suggerisco di "vedere" invece che di "raccontare"), la sottile e profonda stratificazione delle tematiche analizzate può essere percepita come punto di forza o di debolezza, a seconda di come la si guardi. Lo stesso film non da una risposta precisa alle grandi domande che si pone, tra il nichilismo e la depressione di una ricerca che appare più soggettiva che oggettiva.

La messa in scena è sontuosa e ricercata, sugellata sempre da una regia ispirata e tecnicamente ineccepibile. I tagli delle inquadrature, i cambi di luce e la scelta delle dissolvenze, uniti all'uso degli effetti visivi e sonori, è sempre al servizio della storia, riuscendo a emozionare come a confondere, in un turbinio di emozioni che segue una trama fuori di testa (ma in realtà con un piano ben preciso in mente, che si dipana man mano che passano i minuti).

Tutta la fase action è supportata dalle ottime performance di Michelle Yeon e Ke Huy Quan, aiutate da una Jamie Lee Curtis che ci crede tantissimo e da una versatile Stephanie Hsu. Tutti bravi, per carità, ma non tanto da convincermi a gridare al miracolo come i tanti che li hanno inondati di premi in questo 2023. 
Il film dei "Daniels" infatti parte con le migliori premesse, regalandoci una prima ora frizzante e originale... per poi incartarsi su se stesso senza riuscire più a districarsi, perdendosi negli stessi discorsi fino allo sfinimento, Tutto si dipana, si sfilaccia, perde di efficacia, fino a che la noia non comincia a farla da padrone, portandoci a guardare l'orologio con sempre più insistenza. Dopo una prima ora in cui volevo non finisse mai, mi sono ritrovato ad arrivare stancamente alla fine, con dei titoli di coda che non sembravano arrivare mai. Tante idee interessanti che divertano, intrattengono ma che poi non trovano una risoluzione che sia efficace come la loro presentazione. Il grottesco e l'assurdo risultano sempre toni difficilissimi da gestire, specie in un minutaggio inutilmente lungo come questo. Il film ha dei difetti oggettivi nella seconda parte, ma resta un grande esperimento parzialmente riuscito, che fa riflettere su temi importanti e che porta spesso a dire "si, è bellissimo, ma non ho ancora capito perché". Forse serviva solo un po' di decise sforbiciate in un film che ha ricevuto forse più di quanto effettivamente meritava.

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