"Spectre" ("Spectre") - 2015

 

Diciamolo subito.

"Spectre" è una mezza occasione mancata, purtroppo.

Non mi ero fatto illusioni che dopo "Skyfall" potessero realizzare un film di tale elevata caratura ma neanche pensavo di vedere errori così ingenui a livello di sceneggiatura e costruzione della storia in questo seguito.

Le notizie che anticipavano il film erano tra le più disparate, si è sentito di tutto…Craig non ce la fa più? NI.

Per tutto il film si muove al minimo sindacale, aiutato da gadget (o da situazioni che sono decisamente TROPPO sopra le righe, come la scena dell'elicottero iniziale o quella dell'aereo a metà film, in cui non si crea il minimo di senso del pericolo per il protagonista, come in una sharada troppo fumettistica) che cercano di mascherare un po' questa cosa o da capacità fisiche esagerate che NON dovrebbe avere più dopo Skyfall (vedi la super-mira, escamotage veramente insopportabile nell'esagerata messa in scena della fuga dalla base di Spectre nel deserto). Quindi Craig non è più all'altezza? NO, perchè poi ci regala una scena di lotta come quella sul treno con Batista, che ti fa sussultare ad ogni colpo (grande coreografia, cattiva ed ignorante) e denota una forma che ancora c'è e soprattutto uno stile più umano e più vicino alla precedente trilogia.

Visto che ci siamo parliamo appunto del signor Batista, che ci viene presentato come una macchina di distruzione in grado di mettere veramente in difficoltà il nostro Bond (forse l'UNICA cosa che lo mette in evidente difficoltà in tutto il film), giocandosela giustamente sul piano fisico. MA, Invece di usarmelo fino alla fine come un Nemesis da incubo (come, per carità, stavano facendo almeno all'inizio)…me lo fanno uscire di scena dopo metà film. Uno spreco veramente insopportabile per quello che potevano essere le potenzialità del personaggio.

I problemi con i cattivi non si esauriscono qui; il cattivone Blofeld, interpretato con la solita bravura da Waltz (che però, ATTENZIONE, come fanno notare da più fonti "bravo bravo…ma fa sempre il cacciatore di ebrei"), viene presentato magistralmente in una scena da paura, splendidamente illuminata, carica di tensione, unico capo di un'organizzazione potentissima infiltrata ovunque…per poi scoprirsi mosso da motivazioni personali (cosa di cui NON sentivamo assolutamente il bisogno, la sfera personale di Bond era già stata esaustivamente chiusa) a capo di un gruppo di cioccolatai che vengono pesantemente messi in castagna dai nostri in tutta l'ultima ora.

Eh no accidenti! Spectre doveva essere un incubo che ti seguiva nell'ombra, doveva avere uomini ovunque, doveva costringere ad uccidere perché la prigionia era una chimera, doveva essere causa di tradimenti di ogni entità…e invece niente.

Pensare che il film si apriva così bene, con un piano sequenza veramente notevole e funzionale all'azione, seguito da dei titoli di testa veramente splendidi e accompagnati dalla canzone di Smith che sinceramente funziona (ma dopo più ascolti).

Vogliamo parlare di fotografia? Bellissima, curatissima, vedere Roma illuminata in quella maniera ti emoziona, così come le splendide vedute di una Londra notturna. Ottimi anche tutti gli interni, niente da dire.

Un film che dal punto di vista tecnico non ha niente da eccepire e che dimostra le sue lacune sulla storia e sui personaggi. Da una parte abbiamo una regia di Menders sempre pulita e precisa, dall'altro abbiamo due Bond Girl di cui una è imbarazzante (la Bellucci) e l'altra è moscia (la Seydoux).

Quanto mi manca Vesper.

Ci presentano una bella e sempre presente colonna sonora del solito Newman e scene inutili (due fra tutti, quella con la vedova e il ritrovamento della stanza segreta) che allungano il brodo senza motivo per poi velocizzare troppo sul finale.

Alla fine devo ammettere che si, è un discreto film, con luci ed ombre, che riporta in auge molti difetti della serie che ormai sembravano sorpassati, ma essendo parte di una saga (e con tanti rimandi ai film precendenti, fra l'altro molto ben fatti) non posso non prendere atto dell'asticella alzata da Skyfall e Casinò Royale.

 

Mi chiedo se non era meglio chiudere la serie di Craig con il film precendente, che poteva essere tranquillamente il trampolino di lancio per un nuovo inizio, magari con un attore più giovane.

Alla fine non lo metto neanche sopra  Quantum of Solace per il semplice fatto che, visto le potenzialità, si è rivelato ben al di sotto degli standard che poteva e doveva raggiungere.

Mi ha deluso, molto.

Commenti: 0