"Candidato a sorpresa" ("The Compaign") - 2012

 

Quando si parla di far saper ridere in maniera cattiva, due nomi come Will Ferrell e Zach Galifianakis sono due garanzie. Aggiungete un regista perfettamente a suo agio con il genere come Jay Roach. Shakerate il tutto con un argomento che non smette mai di far discutere: la sfida elettorale fra democratici e repubblicani.

Ecco come ottenere un mix esplosivo di commedia, che porta sapientemente in scena la parte più marcia della politica americana.

Tra battute più o meno volgari, le risate nascondono un sistema fatto di accordi sottobanco, frasi fatte, maschere per il pubblico, luoghi comuni mai sorpassati, il tutto al servizio di un popolo americano praticamente descritto come un branco di pecoroni al servizio della notizia del giorno.

Circondati da un cast di tutto rispetto (Cox, McDermott, Sudeikis, Aykroyd), i due protagonisti di danno battaglia fino alla fine e, nonostante nel finale si torni sui toni della classica commedia americana, tutto il film è costellato di un'amara verità che fa riflettere. Nelle loro volutamente esagerate situazioni si nasconde infatti un sistema che non è poi così dissimile da come ci viene presentato, portandoci a far mente locale mentre ridacchiamo sotto i baffi delel divertenti situazioni che escono fuori. Il tema centrale della "vittoria ad ogni costo" è superbamente centrato e scorrettamente portato avanti da Ferrell e Galifianakis, con il grande pregio di non prendere mai completamente le parti di nessuno dei due. L' onesto punto di vista obbiettivo della pellicola è infatti uno dei punti forti, riportando nè più nè meno la triste verità che le scorrettezze esistano da entrambe le parti (illuminante in questo senso il ruolo di Tim Wattley, il cui mestiere è curare la campagna del candidato).

Tralasciando il messaggio politico, il film fa ridere, molto. Le situazioni comiche sono cattive ed efficaci, con alcuni rimandi molto azzeccati verso altre pellicole, come "Una poltrona per due".

I personaggi sono molto ben caratterizzati, in cui i ruoli di favorito e sfidante si alternano in un'avvincente gara al ribasso morale, spesso sfociando nel nonsense che però non disturba. Non si cerca l'approvazione nè l'immedesimazione del pubblico, in un film molto meno sciocco di quello che sembra e che tocca anche temi più importanti come l'uso dei capitali per appalti stranieri a basso costo.

Roach è riuscito a creare una classica commedia americana su un argomento che non passa mai di moda, divertente e sfrontato, a tratti veramente irriverente e spudoratamente sboccata, ma senza essere banale. Intrattiene facendoci ridere, per poi farci riflettere su quello di cui abbiamo riso.