"John Wick - Capitolo 2" ("John Wick: Chapter 2") - 2017

 

Dopo aver visto questo film, da grandi appassionati di film d'azione contemporanei, non può che tornare in mente la sensazione provata alla fine di un altro seguito del cinema orientale: "The Raid 2".

Si, perchè "John Wick" stà a "John Wick 2" come "The Raid" sta a "The Raid 2"!

La formula vincente? Si mantiene la stessa squadra, si mette qualche soldino in più, si perde un po' il fascino della novità e si alza la dannata asticella, mantenendo quella semplicità di fondo di un gruppo di persone che vogliono proporre un nuovo action che abbia davvero un motivo per essere girato. Questo secondo capitolo non si crogiola nel riuscito mix di sparatorie/combattimenti dell'originale ma cerca di proporre sempre nuove soluzioni visive, nuovi stili, nuove situazioni in cui inserire delle coreografie studiate a tavolino in maniera meticolosa, complice anche un ottimo gruppo stunt e un protagonista che sembra non invecchiare mai (mamma mia che bella la scena iniziale e quella finale, da standing ovation!).

Keanu Reeves (sempre un po' legnoso ma qui ci sta benissimo, soprattutto per la sua eterna faccia da cane bastonato) è perfettamente a suo agio nei panni del giustiziere "poche parole e molti fatti" e porta avanti l'originale formula dell'eroe che non è vittima bensì carnefice, con i cattivi che finiscono sempre per scappare come agnelli la vigilia di Pasqua. Tornano accanto a lui Ian McShane (mi piace sempre questo attore, sempre) nella parte del direttore del Continental, mentre Lance Reddick e John Leguizamo appaiono (purtroppo poco) come concierge e  meccanico già visti nel primo capitolo. Come new-entry abbiamo uno stereotipato cattivo interpretato dal pessimo Riccardo Scamarcio (ma davvero non c'era nessuno più adatto?), l'onnipresente Ruby Rose che come al solito è un magnete davanti alla telecamera e delle piccole parti per la nostra Claudia Gerini (che, al contrario di Scamarcio, si salva in corner) e per il nostro affezionatissimo Laurence Fishburne, che ritorna per riformare l'accoppiata Neo/Morpheus di matrixiana memoria. Menzione speciale? Ma anche due! La prima è per Common, che riesce con il suo Cassian (l'anti-Wick) a mettere in scena spettacolari duelli e riuscite scene di calma apparente, la seconda è per il grande Franco Nero che appare per poco ma non solo sprizza carisma da tutti i pori, ma tiene tranquillamente testa ai colleghi americani, lasciando il pubblico a chiedersi cosa abbiamo fatto di male per non poter vedere lui come cattivo principale.

Particolarmente interessante è l'espansione dell'"universo killer", abbozzata nel prima capitolo e qui ulteriormente approfondita. E' davvero notevole come in 2 film il regista Stahelski (che, ricordo, era la controfigura di Keanu in Matrix) e lo sceneggiatore Kolstad siano riusciti a creare un intero ecosistema fatto di luoghi, persone, gerarchie, mentalità. Davvero un ottimo lavoro per dei lungometraggi che hanno scene d'azione per il 70% della loro durata (fra l'altro sempre condite da un pizzico di humor nero che non guasta mai).

La colonna sonora di Tyler Bates è potentissima e carica le sequenze più adrenaliniche in maniera ottimale, spesso accomunandosi a quelle stesse ricercatezze inseguite dalla macchina da presa, sempre pronta ad inquadrare l'azione in maniera pulita e non esagerando mai con il montaggio veloce.

Il risultato? Sequenze action visivamente splendide!

Vogliamo trovare dei difetti a questo divertentissimo film? Apparte la mediocre interpretazione di Scamarcio, forse si avverte una leggera lunghezza eccessiva, dato curioso che lo accomuna ancora con "The Raid 2".

Insomma gente, qui ci troviamo di fronte a professionisti con tante idee, che hanno voglia di impegnarsi per realizzare un action con i controcoglioni...cosa vogliamo chiedere di più ad un film di genere?

E ora vogliamo il capitolo 3, alle stesse regole!

 

"Volevi che tornassi? Sono tornato!" (e la sala applaude!)

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