DAMPYR

("Dampyr" - 2022 - 120 minuti)

 

 

Primo esperimento dell'ambizioso "Bonelli Cinematic Universe", "Dampyr" paga uno scotto che di solito rappresenta un pregio: è fin troppo fedele alla sua controparte cartacea. Un fumetto che, nato nel 2000, presenta una "lore" di vampiri invecchiata maluccio, abbondantemente riproposta più e più volte nel cinema moderno. L'ambientazione balcanica, in piena zona di guerra anni '90, poteva e doveva essere un elemento centrale nello svolgersi degli eventi, evitando di essere un mero sfondo per una vicenda fin troppo banale.

Detto questo, il film (per fan e non del fumetto) non è assolutamente una "poracciata", è piacevole e non annoia, vuoi per i personaggi che si fanno voler bene, vuoi per i dialoghi mai troppo pesanti, vuoi per gli effetti che per quanto limitati fanno la loro figura, vuoi per un certo umorismo nero di fondo che non fa mai male. L'inizio cattura e la pellicola si prende tutto il tempo per presentare il buon cast internazionale (per una volta non sono stati scelti in base al numero di follower ma in base alla somiglianza con la controparte cartacea, con ottimi risultati), svecchiando quei classici visi italiani che troviamo in queste produzioni. Poi, più andiamo avanti, più il film perde smalto ma senza mai annoiare e continuando a mantenere un livello tecnico più che accettabile. Alla fine, mentre scorrono i titoli di coda, il gusto che lascia questo "Dampyr" non è amaro, anzi, ti invoglia quasi a vedere come prosegue la storia, stuzzicato da alcuni concetti di fondo potenzialmente interessanti.

Rimane la sensazione dell'occasione mancata, forse dettata dall'aver scelto un personaggio di secondo piano della Bonelli per cominciare questo cammino decisamente ambizioso. I soldi ci sono, le capacità anche, manca forse l'esperienza nello sfruttare il potenziale che, ribadisco, c'è.

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