POKER FACE

("Poker face" - 2022 - 95 minuti)

 

 

Posso raccontare "Poker face" descrivendo una semplice situazione al tavolo di gioco: il furbo di turno, sicuro di avere una mano fortissima, gioca tutto e se ne esce, sotto lo sguardo attonito degli avversari, con un deciso "guardate e piangete", forte di una gloriosa scala reale.
Peccato che alla scala manchi una carta.

Russel Crowe, in pieno delirio di onnipotenza (qui lo vediamo nelle vesti di protagonista, regista, sceneggiatore e anche autore di alcuni brani della colonna sonora) confeziona un film che fa acqua da tutte le parti. La pellicola non parla di poker perché lo utilizza solo parzialmente senza neanche spiegare le regole ai neofiti, non è un thriller perché non contiene mai una vera minaccia e quando lo fa è una barzelletta, non è un dramma perché analizza solo in modo superficiale ogni personaggio mal scritto, non è un racconto catartico perché non sviluppa e non conclude con un qualsiasi messaggio pertinente alla presentazione iniziale.

Quindi è semplice capire cosa "Poker face" NON E'!

Ma cosa E'?

Il film parte bene in realtà, confondendo lo spettatore presentando più storie intrecciate, dando solo dei piccoli flash, degli indizi spari qua e là, macinando teorie misteriose che poi alla fine non trovano nessun riscontro e nel frattempo intrattenendoci con banali pipponi sulla vita di cui nessuno sentiva il bisogno. Pipponi che sembrano dare chissà quale lezione sulla vita, sull'amicizia e sulla famiglia che alla fine sarà solo "tranquilli, con i soldi si fa tutto". Gli stessi toni del film si mostrano incoerenti: si passa da un impostazione drammatica che passa a quella di un thriller che sfocia più volte nel ridicolo involontario (giuro che per un attimo mi è sembrato di essere dentro "mamma ho perso l'aereo" con i cattivi pasticcioni). La trama principale è debole e priva di appeal, che presenta appunto situazioni sconnesse messe insieme con poco criterio.

Russel Crowe ci crede tantissimo, per tutto il film, convinto di mostrarci chissà quale lezione di vita che probabilmente trova ragione di esistere solo nella sua testa. "Poker face" è un film che invece odora di occasione mancata, e che poteva essere incredibilmente più affascinante se si fosse basato tutto sulla partita di poker, equiparando i bluff del gioco a quelli della vita. Interessante nella sua semplicità e più funzionale come messaggio per le sue riflessioni personali.

Per concludere, "Poker face" è un film terribilmente sbagliato da qualunque parte lo guardi...a meno che non lo guardi per vedere le scene con Elsa Pataky, in quel caso può esserci un barlume di giustificazione.

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