MARIGOLD HOTEL

("The Best Exotic Marigold Hotel" - 2011 - 124 minuti)

 

"Marigold Hotel" è fondamentalmente una costruzione (reale e metaforica) atta a riunire i sette attori protagonisti sotto l'occhio divertito del regista John Madden, creando situazioni comiche ed emozionali, in un impianto studiato (forse fin troppo) a tavolino, concepito per sfruttare al massimo le doti attoriali del talentuoso ed esperto cast. Il film è composto da storie d'amore, di paura e di speranza, sette vite molto diverse ma accomunate da quella solitudine intrinseca che solo l'anzianità può portare e dalla voglia di ricominciare in un paese lontano, sinonimo di nuova (e forse ultima) possibilità.

Tutte delle ottime premesse e degli interessanti spunti di riflessione, che però poi non trovano propriamente conferma sullo schermo. Forse la carenza del film sta proprio in una sceneggiatura che promette e poi mantiene solo in parte, non sufficientemente ispirata per regalare quel salto di qualità che poteva starci. Il cast di prim'ordine lavora col pilota automatico e svetta sugli altri personaggi, che agiscono solo di contorno e non sempre al meglio per il film (la figura del manager indiano Sonny è decisamente troppo sopra le righe e la sottotrama con la fidanzata risulta francamente superflua), togliendo minuti preziosi alle vicende principali e sfilacciando inutilmente la trama, che si dipana molto più del necessario. Risulta invece interessante il concetto di ricerca attraverso la senilità, vista come un punto di svolta invece che di arrivo, una seconda rinascita data all'essere umano.
L'india, carica delle sue atmosfere affascinanti ed esotiche, è una perfetta location per questa ricercata seconda giovinezza, così lontana dal mondo occidentale di provenienza e così colma di suggestione spirituale, un luogo favolistico dove potersi esprimere liberamente, lontano dal comune giornaliero. Lo stile patinato di Madden va a nozze con i suggestivi paesaggi indiani, regalandoci bellissimi scorci che incorniciano un film narrativamente incostante e troppo basato sugli attori.

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