PINOCCHIO DI GUILLERMO DEL TORO

("Guillermo del Toro's Pinocchio" - 2022 - 121 minuti)

 

 

In mezzo a tante trasposizioni cinematografiche del burattino di Collodi, ecco che spunta questa visione di Guillermo del Toro, Artista a tutto tondo, che già nel 2008 aveva dichiarato l'intento di realizzare una sua visione personale dell'opera.

La lavorazione è lunghissima, difficile e dispendiosa perché viene scelta la tecnica del "passo-uno" (poi abbellita in CGI) che permette al regista di esprimere al meglio la magia del mondo di Pinocchio, stavolta però racchiusa in un contesto realistico ma grottesto (l'Italia fascista) denotandone la solita impronta personale.

Il Pinocchio di Del Toro non è una semplice riproposizione della famosissima storia, ma una rilettura assolutamente personale del regista, una rielaborazione totale di vicende e personaggi che sfocia in un sodalizio artistico, sicuramente controverso ma altrettanto appassionante, fra le menti fantastiche di Collodi e del Toro.

Questo Pinocchio è bellissimo da vedere; ogni inquadratura sembra letteralmente scolpita nel legno, ogni scena è avvolta in luci ambrate e giochi di ombre di altissima qualità. La cornice di guerra e totalitarismo, che assume connotati pesanti e crudeli, viene unita al mondo magico e soprannaturale, che ne fa da contraltare e sottolinea ancora una volta l'allegoria di fondo del regista messicano, atta a vedere le sue creature fantastiche come deformità della natura umana. Le avventure del burattino, che in una realtà specchiata appare come l'unica persona libera in un mondo di marionette, sono incorniciate dalla parabola di elaborazione del lutto di Geppetto, che ho avvertito come il vero motore dell'intero film. Uno dei tanti cambiamenti coraggiosi (o elaborazioni intriganti, come il Grillo che vive LETTERALMENTE nel cuore di Pinocchio) che l'autore non esita a mostrare ad un pubblico spiazzato ma affascinato. Questo Pinocchio non è un film esente da difetti (il ritmo nella prima parte è decisamente troppo lento, l'inserimento delle canzoni mi è sembrato forzato, alcune derive di Geppetto decisamente troppo sopra le righe, il concetto di morte e resurrezione poteva essere approfondito) e sicuramente farà storcere il naso ai puristi, ma è anche un'opera che, a differenza di altre trasposizioni, ha senso di esistere e di essere vista con un minimo di apertura mentale. Una fiaba più oscura, più umana, apertamente critica verso la storia e tremendamente stimolante nella sua elaborata visione; un prodotto imperdibile che unisce l'immaginario di due grandi Artisti a distanza di più di 200 anni.

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