"La città verrà distrutta all'alba"

("The crazies") - 2010

 

Remake di un film di Romero datato 1973 (che qui figura come produttore esecutivo, completamente d'appoggio al progetto), rispetto ai classici film del regista gli zombie sono sostituiti a normali persone rese pazze da un virus sfuggito agli enti governativi. Praticamente il format rimane lo stesso ma la componente scientifica-militare regala una variante significativa e affascinante anche se al giorno d'oggi non vanta più quell'effetto "novità" che invece funzionò all'epoca.

Breck Eisner, un onesto mestierante e niente più, confeziona un film che nel complesso funziona. Dosa bene suspance, atmosfere, tensioni interne nel gruppo e ansia per quello che c'è fuori, intravisto ma mai spiegato. Una dei punti di forza infatti è il lasciare pochissimo spazio alla componente militare, quasi una forza aliena, che se da un lato sacrifica la componente politica-istituzionale, dall'altra ci dona una sfida contro un nemico ignoto in cui sembra davvero che la speranza non abbia posto. Discostandosi quindi dall'originale romeriano il film acquista quindi una sua identità propria, dando un senso a questo remake e andando a migliorare alcune mancanze del film del '73 come il ritmo e le dinamiche di gruppo.

La pellicola è quindi quasi un classico B-movie, ma di buona fattura, rifuggendo da banali e semplici varianti patinate e cercando di ottenere un risultato realistico, a volte caotico, a volte sfociando quasi nell'horror puro.

 

Ovviamente il film rinuncia a qualsiasi ambizione, a quelle metafore politiche tanto care a Romero, ma giocando su un terreno più semplice il buon risultato non fa che rendere merito ad un film che forse sarebbe risultato troppo pretenzioso mantenendo tutte le vecchie connotazioni.

 

Si pecca un po' nella fase iniziale introduttiva, in cui viene presentata troppo velocemente la cittadina che sarà da sfondo a tutto il racconto. Una maggior conoscenza di tante dinamiche avrebbe aumentato ancora di più l'effetto sconvolgente del cambiamento successivo, regalando un livello di drammaticità sicuramente più alto.

Il cast si avvale di caratteristi efficaci come il tenaceTimothy Olyphant ("Die Hard 4", "Hitman", "L' acchiappasogni")  e la bellissima Radha Mitchell ("Silent Hill", "Pitch Black", "Attacco al potere") entrambi però messi in ombra dalla buonissima performance di Joe Anderson (nello splendido telefilm "Hannibal" interpretava Mason Verger), alle prese con una figura di vice-sceriffo sempre ambigua, davvero una prova convincente. 

 

Alla fine abbiamo un buon remake, sicuramente degno di esistere (in quanto sviluppa in maniera simile da diversa l'idea originale), a patto di abbassarne le aspettative artistiche e contenutistiche.

Un film solido, ben ritmato e capace di regalare 100 minuti di piacevole visione senza troppe pretese.

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