MISSION: IMPOSSIBLE - DEAD RECKONING PT.1

("Mission: Impossible - Dead Reckoning part One" - 2023 - 164 minuti)

 

Passano gli anni ma le avventure di Ethan Hunt (e Ethan Hunt stesso) sembrano non voler cedere il passo al tempo che passa inesorabile. La serie, giunta al settimo capitolo e ancora una volta guidata in cabina di regia da Christopher McQuarrie, affronta questo nuovo episodio senza perdere un briciolo della qualità a cui ci ha abituato. Un bellissimo preambolo su un sottomarino, grandi scene d'azione (stavolta impreziosite ancora di più da alcuni movimenti di camera a mano molto ricercati), dialoghi ben recitati al servizio di una trama complessa (a volte anche troppo) ma ben confezionata e sempre molto coerente con se stessa, una colonna sonora incisiva come non avveniva dal secondo capitolo e una fotografia sempre curata e capace di offrire una grande resa visiva in ogni situazione, specie sugli scenari notturni. Due ore e mezzo che volano, tante sono le situazioni e il ritmo che le trasporta sullo schermo senza darci tregua.

E poi c'è Tom. Un Tom anche stavolta mattatore assoluto, con qualche ruga in più ma in formissima e sprezzante del pericolo (ogni suo stunt è un vero spettacolo), che mette letteralmente anima e corpo in ogni inquadratura, sorretto da una squadra rodata che lavora per lui e con lui, sia nelle sequenze più concitate che nei riuscitissimi siparietti ironici. La scelta di fare di una IA il nemico definitivo si rivela azzeccata, capace di creare un vero senso di insofferenza verso la sua grandezza e la sua capacità di pensiero, uno scorcio di futuro che fa rabbrividire e preoccupare.

Tutto perfetto insomma? No, ci sono almeno tre cose che anche ad un fan come me non sono andate giù:

1) La scena finale del treno è talmente lunga e gratuita da risultare decisamente eccessiva e irreale. Una scena da videogioco che stona proprio.

2) C'è pochissima chimica tra Cruise e la Atwell, che fra l'altro sfigura pietosamente ogni volta che appare Rebecca Ferguson o Vanessa Kirby. Forse c'era bisogno di un'attrice di ben altro calibro in quel ruolo.
3) Alcune spiegazioni sono eccessivamente ridondanti. Capisco che il quoziente intellettivo del pubblico si è decisamente abbassato negli ultimi anni, ma si rischia di annoiare chi segue il film con attenzione.

La scelta di dividere la storia in due parti è coraggiosa e vedremo, all'uscita dell'ultimo capitolo, se il gioco vale la candela. Per adesso, promosso a piene mani nonostante qualche difetto. E' incredibile come questa saga, dopo tanti anni e  passando da tante mani, riesca a mantenere una qualità simile. Continua così Hunt!

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