AVENGERS: INFINITY WAR

("Avengers: Infinity War" - 2018 - 149 minuti)

 

 

Uno schiocco di dita.

Ho visto un essere che con quel semplice gesto ha cambiato tutte le carte in tavola in un universo che in dieci anni ho visto nascere, crescere, espandersi fino a vette che non ritenevo possibili, dando vita agli eroi che ho amato fin da bambino sfogliando pagine e pagine di albi, donandomi emozioni e raccontandomi una storia che ha ormai raggiunto il suo culmine.

Ho visto un essere che si muoveva su una base solidissima di personaggi, luoghi e situazioni, creata nel tempo, con calma, con intelligenza e organizzazione. Ha avuto dieci anni per posizionare tutti i pezzi sulla scacchiera ed essere pronti a giocare una partita che non sarà dimenticata tanto facilmente, un traguardo meritato con il cuore e la mente.

Ho visto un essere che non era un "cattivo", non come gli altri. Lui era di più. Da un certo punto di vista era come me, con ombre e luci, forze e debolezze, schiavo di una logica contorna ma coerente, alieno quasi divino ma al tempo stesso tremendamente umano. Le sue espressioni mi scuotevano, le sue azioni mi impressionavano, i suoi discorsi mi ammaliavano. Mi sentivo come quella bambina che teneva per mano, impaurita e affascinata.

Ho visto un essere combattere i miei eroi, portarli alla disperazione, esaltarne le doti e correggere i loro sbagli, spingendoli fino ad un territorio che era rimasto ancora lontano dai miei occhi di "protetto" spettatore, un territorio coraggioso e stimolante. Non si fanno sconti, non si rinuncia all'epica e nemmeno al divertimento. Come in un piatto ben assortito la qualità sta nell'equilibrio degli elementi, perfettamente dosati.

Ho visto un essere che di quell'equilibrio aveva un'idea tutta sua, idea che voleva imporre all'universo. Quell'universo che amo, che sento mio. Ogni colpo dato a quell'universo era un colpo su di me, che accusavo ogni perdita, che lenivo il dolore nel coraggio di un manipolo di uomini senza speranza, che lottavano per mantenere vivo quel sogno che io stesso avevo idealizzato.

Ho visto un essere dire "basta adesso".

Quell'essere aveva un nome: Thanos.

"Avengers: Infinity War" è la sua storia, ne è lo splendido protagonista.

Una cosa mi ha insegnato quell'essere: puoi fare un film grandioso, roboante, visivamente splendido ma la cosa che te lo farà ricordare sarà la sua anima, quell'impercettibile essenza che fa passare tutto in secondo piano.

Un rumore flebile ma deciso.

Uno schiocco di dita.

Commenti: 0