LA FORMA DELL' ACQUA

("The Shape of Water" - 2018 - 123 minuti)

 

 

Francamente non capisco tutto lo scalpore suscitato da questo film. Oscar, Leoni d'oro, critici entusiasti e una grossa fetta di pubblico che ne elogia l'incredibile storia d'amore raccontata che commuove (nonostante si noti più intesa fisica che emotiva).

Personalmente, lo ritengo una gran sopravvalutazione dell'opera soprattutto in virtù delle indubbie capacità che Guillermo Del Toro ci ha fatto vedere in questi anni. "La forma dell'acqua" è un film costruito a tavolino per accontentare un certo tipo di pubblico (soprattuto quello premiante), una pellicola più furba che emozionale, che gioca su concetti già visti e non propone niente che possa essere ricordato. Il regista denota come al solito una gran padronanza dei mezzi con riprese spesso interessanti e punti di vista (a volte) molto ispirati. Mi è piaciuta la continua metafora presente nell'elemento dell'acqua, usata più volte nel corso del film, mentre la colonna sonora dell'esperto Alexandre Desplat non mi ha particolarmente impressionato. Ho invece molto apprezzato la tavolozza di colori scelta dal direttore della fotografia Dan Laustsen (persona che avevo già amato per due film precedenti come "Il patto dei lupi" e "Silent Hill", entrambi visivamente notevoli) e se devo dare un altro merito alla pellicola non posso che menzionare il sempre bravissimo Michael Shannon, che riesce a caratterizzare bene nella mimica un personaggio piuttosto piattino nella scrittura. Proprio quest'ultima presenta dei dialoghi spesso banali, senza pathos, con una vicenda che oltre a presentare dei buchi di sceneggiatura piuttosto evidenti non riesce a far empatizzare con i protagonisti che si muovono fra un clichè e l'altro. Il tutto segue una vicenda poco coerente con sé stessa da molteplici punti di vista, sviluppata poco e male sotto diversi aspetti (dalla parentesi russa all'uso della violenza, fino ad arrivare al rapporto donna-mostro, che non ha quella profondità che ci si aspetterebbe ma che invece punta molto sulla sessualità quando non ce ne sarebbe bisogno) e diventando alla fine un miscuglio di concetti tanto cari al politically-correct che va tanto di moda: razzismo, disabilità, omofobia, ecc.

Mi aspettavo molto di più da Del Toro e, per dirla in maniera provocatoria, "La forma dell'acqua" è un film che vuol essere una fiaba capolavoro sull'amore e che finisce per diventare un noioso film sulla zoofilia.

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