THE FOUNDER

("The Founder" - 2016 - 115 minuti)

 

 

Una cosa è sicura: dopo aver visto questo film non riuscirete più ad entrare da Mc Donald's con la stessa leggerezza di prima. Guardando quel marchio non potrà che tornarvi alla mente tutta l'incredibile storia che si cela dietro a quegli archi dorati così familiari.

"The Founder" è il classico film che racconta di persone che hanno saputo guardare più avanti dei tempi in cui vivevano, che hanno avuto il coraggio (e l'arroganza) di farsi largo in mezzo alla folla per raggiungere la più sfrenata ambizione personale, portando se stessi a risultati impensabili e lasciando dietro a loro storie che ormai sono diventate leggenda, nel bene e nel male.

Ci troviamo di fronte ad un biopic piuttosto verosimile e perfettamente orchestrato dal regista John Lee Hancock, che dirige la sua orchestra di talentuosi attori in maniera convincente e compatta. Michael Keaton è un attore su cui puoi fare sempre affidamento, specie quando ci si deve muove sul filo del rasoio con un personaggio che incarna il meglio e il peggio dell'America. Accanto a lui una serie di caratteristi di prim'ordine (basti pensare a nomi come Nick Offerman e John Carroll Lynch, altri sono un po' sprecati, come Laura Dern) che aiutano a dare una dimensione a tutta la vicenda, rendendola reale e concreta.

La colonna sonora di Carter Burwell (che i fan dei fratelli Coen conoscono molto bene) è di una delicatezza assoluta e accompagna la scena senza mai essere invadente, ma arricchendola di ritmo ed emozioni, un perfetto esempio di integrazione con le immagini.

Nonostante il film duri quasi due ore, l'ottima sceneggiatura e il deciso ritmo scandito dal montaggio non fanno avvertire alcuna pesantezza. Anzi, secondo me poteva essere concesso più tempo alla spiegazione tecnica di alcune manovre finanziarie del protagonista, che forse sono state trattate un po' superficialmente e accantonate per focalizzare l'attenzione sulla parte umana.

"The Founder" è un ritratto forte ma rispettoso dello sfrenato egoismo americano, una favola oscura che mostra la nascita del franchising, che forse meritava toni ancora più cattivi e spietati verso il lato nascosto di una delle più grandi leggende moderne.

Commenti: 0