CATWOMAN

("Catwoman" - 2004 - 100 minuti)

 

 

 

Partiamo dal regista: non c'è niente, NIENTE, del Pitof che ho conosciuto nel cinema francese (recuperatevi il suo "Vidocq, una piccola perla). Qui sembra diventato un pivello incapace di tenere una macchina da presa, che alterna incomprensibili combattimenti montati malissimo, quando non è impegnato in carrellate infinite sui tetti dove una figura, palesemente in CGI brutta, salta da un palazzo all'altro.

Mi chiedo il motivo di chiamarlo "Catwoman" visto che con l'eroina DC-Comics c'entra poco e nulla. Cambiato il nome, cambiato il costume, cambiate le abilità, cambiate le location e la storia personale. Potevano chiamarla "Womancat" e forse avrebbero fatto una figura migliore.

Altro punto importante in questo tipo di film, la colonna sonora: inesistente (e anche qui si parla di Klaus Badelt, stretto collaboratore di Zimmer, non l'ultimo arrivato).

La trama? Quale trama? Sembra il frutto del tema a piacere di un alunno di terza elementare, con poca fantasia ma con capacità infinita di fagocitare cazzate. Si mescola insieme magia dall'antico Egitto, la compagnia malvagia con i pianoni per conquistare il potere (roba da rapportare al Dottor. X di Action Man, che pugnalava i sacchi di riso per affamare il pianeta), dei SUPERPUTERI (si, perché qui Catwoman ha i poteri, sigh) che non si sa bene cosa facciano se non creare effetti speciali brutti quando la protagonista si muove e, per concludere in bellezza, una love-story appassionante come la pubblicità di un dentifricio. Aggiungete due attrici dal calibro di Halle Barry e Sharon Stone qui al minimo storico, roba da vergognarsi ad incontrare un altro collega attore che ha visto il film. Una infinita sequenza di mossette, cliché e battute agghiaccianti.

Frullate il tutto e otterrete questa splendida pellicola.

Davvero viene da chiedersi cosa sia passato in mente a tutti per fare uscire un film del genere, costellato da buchi di trama grossi come meloni, personaggi insulsi, errori grossolani di montaggio e un finale che non ha senso indipendentemente da che parte lo si guardi.

Ha un piccolo lato positivo però: in alcuni punti cade in maniera pesante nel ridicolo involontario e con il giusto ordine di idee offre qualche gustosa risata. Fosse stato così tutto il film si poteva anche salvare, invece no, ti fai anche due palle.

 

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